infermiere di quartiere

Da un progetto della Fnp. A Bergamo l’infermiere di quartiere

È partito tre anni fa, su impulso della FNP CISL di Bergamo e del centro Terza Età del quartiere San Tomaso, un rione appena fuori dal centro cittadino. Un progetto pionieristico e un po’ visionario, che lo ha portato, nel volgere di poco tempo, a diventare progetto pilota per una serie di centri che animeranno i quartieri della città per poi espandersi nella provincia. Stiamo parlando del presidio di Infermiere di Comunità, che adesso diventa un servizio ufficiale dell’azienda Ospedaliera Papa Giovanni di Bergamo.

Le sale e l’ambulatorio hanno avuto venerdì 9 luglio l’inaugurazione ufficiale, alla presenza di autorità civiche e sanitarie. Così, da epicentro della sperimentazione, San Tomaso diventa riferimento  per una città che vuole offrire “welfare di comunità nel quartiere urbano”.

Con questo nome, abbiamo, proprio tre anni fa, sottoscritto un protocollo per far partire preso il centro terza età di San Tomaso  il progetto dell’infermerie di quartiere, cioè un punto di riferimento sul territorio per prestazioni infermieristiche, attività di educazione sanitaria e prevenzione, integrato da servizi domiciliari innovativi ed esami strumentali, con competenze professionali di eccellenza e con una capacità di risposta adeguata e personalizzata al bisogno dell’utentericorda Roberto Corona, segretario FNP CISL di Bergamo e “anima” del progetto -. I servizi infermieristici territoriali escono così dal modello dello studio professionale per sviluppare uno specifico modello di unità di offerta dedicata  all’assistenza”.

L’idea era nata qualche anno prima, dall’osservazione fatta sull’abitato di San Tomaso, un agglomerato che conta 7.000 residenti, dei quali ben 2.000 oltre i 65 anni, e di questi più di 600 che vivono soli e presentano diverse fragilità. Adesso, lo sportello dell’Infermiere di famiglia e comunità riceve le stimmate di servizio socio-sanitario a tutti gli effetti, con il suo inserimento tra i presidi territoriali dell’Ospedale di Bergamo.

È importante per noi, adesso, – continua Corona – ringraziare l’Istituto Palazzolo, clinica gestita dalle suore poverelle di Bergamo, che ha permesso di far funzionare l’ambulatorio fino a oggi, garantendo la presenza del personale infermieristico a competo titolo gratuito”.

L’infermiere di famiglia e di comunità si rivolge a anziani e adulti con patologie, soli o privi di sostegno assistenziale adeguato; a coppie di anziani con problemi di salute, a persone senza fissa dimora, a famiglie problematiche, a pazienti dimessi dall’ospedale e convalescenti; opera in collaborazione con i medici di base e i pediatri, gli ambulatori specialistici e le strutture di ricovero e cura e con i presidi socio sanitari territoriali.

Intervento di Lucio Marinelli, presidente del CTE San Tomaso

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