Pensionati e gioco d’azzardo

Pensionati e gioco d’azzardo: FNP “sentinella” sul territorio

FNP CISL entra in campo contro il gioco d’azzardo e le dipendenze patologiche. La segreteria dei pensionati CISL di Bergamo, infatti, sta mettendo a punto un progetto che vede le proprie sedi sparse su tutto il territorio provinciale agire da sentinella nei confronti dei segnali che potrebbero alzarsi.

Le sedi FNP sono centro di aggregazione per grandi aree della popolazione. Volontari e operatori arrivano in contatto con migliaia di persone, e la loro funzione di informatori potrebbe essere fondamentale. Non sostituendosi ai funzionari e  agli specialisti dell’ATS,  ma interagendo e intrecciando rapporti positivi con le persone, diventare figure di riferimento che aiutano a vincere la paura di affrontare un percorso di cura”. Giacomo Meloni, segretario FNP di Bergamo, spiega così le motivazioni che hanno spinto la categoria dei pensionati di via Carnovali a spendersi in un progetto di formazione e informazione per i propri volontari, allestito in collaborazione con ATS e CISL.

In provincia di Bergamo, gli anziani con un comportamento di gioco a rischio o problematico sono circa 16.000. Più di 77.000 persone, tra i 65 e  gli 84 anni, hanno giocato d’azzardo nel corso dell’anno. Oltre 18.000 quelli che l’hanno fatto nell’ultimo mese. La spesa per il gioco in provincia è mediamente attorno ai 1.800 euro a persona, sopra la spesa regionale (1.714 euro), ben oltre quella nazionale (1.462 euro).

Il tema del gioco d’azzardo – continua Meloni – e più in generale delle dipendenze (sovra indebitamento, alcolismo, tossicodipendenza) interessa da tempo e in modo sempre più diffuso la nostra provincia. È un fenomeno che non può lasciarci indifferenti. Da sempre siamo attenti e sensibili alla centralità della persona , e presenti in modo capillare con i nostri collaboratori e volontari presso le sedi di FNP e di CISL”.

C’è una relazione tradizionale tra ATS e FNP, che ha avuto anche nel passato momenti di confronto su temi di questo genere. Ora, la segreteria ha deciso di rilanciare per fare un passo in più, verso un attivismo più rivolto al territorio: “Abbiamo deciso di  portare nelle nostre sedi la volontà di recepire eventuali difficoltà e indirizzare la persona verso le migliori soluzioni per aiutare. Ogni nostro volontario è in possesso della conoscenza indispensabile per intervenire: conosce quali sono i riferimenti sociali cui fare riferimento, sa dove indirizzare parenti o amici che si siano rivolti in cerca di un aiuto. Da parte “politica” – conclude Meloni –, abbiamo anche deciso di avviare percorsi nelle varie zone dove, con seminari e convegni, cercare le alleanza necessarie per iniziative congiunte con le diverse realtà dei territori”.

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