Gioco d'azzardo tra anziani

Gioco d’azzardo tra anziani che giocano e che non giocano

GLI ANZIANI CHE GIOCANO

Il gioco d’azzardo costituisce una tentazione per tanti anziani. Gratta e vinci, lotterie istantanee e superenalotto succhiano la pensione di chi si affida alla dea bendata per migliorare le condizioni di vita. In un recente incontro al Centro Congressi Papa Giovanni XXIII dal titolo “Gioco d’azzardo, dall’analisi dei dati alle azioni concrete per il territorio” è emersa una fotografia a tinte fosche del fenomeno.

Il gioco è spesso un’abitudine occasionale o un divertimento che non manca di avere implicazioni negative sulla vita quotidiana e sulle relazioni familiari. Nella Silver Age la propensione al gioco tocca il 25% degli over 65. Il 3% gioca tutti i giorni, l’8% almeno una volta alla settimana. I giocatori anziani, nel 13% dei casi, tornano a giocare d’azzardo per recupere il denaro perso, il 10% si sente in colpa per il modo di giocare, il 5% pensa di avere un problema con il gioco d’azzardo. Anche in questo caso lo screening fatto tramite l’indicatore internazionale SOGS-RA evidenzia una quota ampia di anziani (12%) con approccio problematico al gioco.

Anche se gli anziani prediligono il gioco “in presenza”, le piattaforme online sono un’oasi invitante. Il gioco d’azzardo online, infatti, si è ampiamente sviluppato negli ultimi 15 anni in Italia, comportando problematiche a livello sociale e di salute.

GLI ANZIANI CHE NON GIOCANO

D’altro canto gli anziani che NON giocano (nel loro ruolo inderogabile di genitori e nonni) possono essere un valido aiuto per prevenire o stoppare comportamenti problematici di figli e genitori più facilitati nell’approcciare il gioco d’azzardo online. Va in questa direzione il progetto Mind the Gap 2.0 del Distretto Bergamo Est che intende realizzare una ricerca volta ad approfondire le rappresentazioni, le abitudini di gioco, le motivazioni e le caratteristiche psicologiche e sociali dei giocatori online. Finanziato da Regione Lombardia e ATS Bergamo, il progetti tramite gli Ambiti coinvolti, l’Università Bicocca e la Cooperativa Il Piccolo Principe (con l’azione di promozione della Cisl Bergamo) sta realizzando una ricerca volta ad approfondire le rappresentazioni, le abitudini di gioco, le motivazioni e le caratteristiche psicologiche e sociali dei giocatori online.

COME SI STRUTTURA LA RICERCA

La ricerca qualitativa prevede la realizzazione di circa 40 interviste individuali con giocatori online. Vi chiediamo aiuto nel pubblicizzare la ricerca e nell’individuare persone disponibili ad essere intervistate. Si ricercano adulti (dai 19/20 anni in su) residenti/domiciliati in Lombardia che abbiano giocato online almeno qualche volta nell’ultimo anno ad un qualunque gioco on line: gratta e vinci, lotto o superenalotto, poker o altri giochi di carte, scommesse su qualsiasi evento (sport, eventi non sportivi, videogiochi, matched betting).

Gli intervistati potranno comunicare la loro adesione attraverso un’apposita scheda online accedendo da . Verranno successivamente ricontattati per confermare l’appuntamento per l’intervista, che durerà circa un’ora. Gli intervistati riceveranno un piccolo contribuito per la partecipazione in buoni spesa Decathlon.

La ricerca permetterà di identificare alcuni fattori di rischio e di protezione rispetto al gioco online, di conoscere le motivazioni sottostanti e di selezionare alcuni contesti promettenti in cui realizzare azioni di prevenzione.

Per approfondimenti: http://www.piccoloprincipe.org/mind-the-gap-ricerca/

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