Dal 1° gennaio 2022 scattano gli adeguamenti delle pensioni all’inflazione. Infatti, dovrebbe tornare in vigore il meccanismo di rivalutazione degli assegni all’inflazione sulla base dei dati Istat.
Tornare ai tre scaglioni Prodi, molto più ricchi per i pensionati, significa una rivalutazione al 100% per le persone fino a 4 volte il minimo (ovvero 2.062 euro lordi), al 90% sulla quota di pensione tra quattro e cinque volte il minimo (fascia tra 2.062 e 2.577,90 euro) e del 75% sulle pensioni oltre cinque volte la quota minima.
Per la fascia con perequazione al 90% la rivalutazione sarà dell’ 1,5% circa, mentre per chi ha una pensione superiore ai 2577,90 euro il coefficiente scenderà all’ 1,275%.
Salvo ripensamenti del Governo, per una pensione di 1.000 euro lordi la rivalutazione sarà pari a 13,09 euro netti. Con 1.500 euro di pensione l’importo salirà a 18,62 euro netti e diventerà di 25,9 euro per chi ha un trattamento di 2.500 euro.