intervento di Caterina Delasa

L’intervento di Caterina Delasa al XIX Congresso Cisl Bergamo

Caterina Delasa, segretaria generale di FNP CISL, intervenuta al Congresso della UST CISL Bergamo, ha sottolineato come “Il futuro che ci attende sia certamente ricco di opportunità ma anche di grandi incognite a partire dal passaggio verso la transizione verde e tecnologica che almeno nella prima fase potrà avere costi occupazionali e sociali pesanti e comunque da non sottovalutare

L’intervento della leader dei pensionati bergamaschi, 60.000 iscritti, la realtà associativa maggiore del territorio, ha portato alla conoscenza dell’uditorio del congresso provinciale il percorso che FNP Bergamo ha compiuto negli ultimi anni e quanto intende progettare per i prossimi.

Esploratori del futuro per anziani e giovani

Vogliamo essere Esploratori di possibili soluzioni e protagonisti insieme, pensionate e pensionati, lavoratrici e lavoratori, giovani, adulti, anziani, perché le sacche di povertà economica e morale, il disagio , la malattia, la disabilità, la solitudine toccano il vissuto di ciascuno di noi all’improvviso, direttamente o indirettamente. Il prendersi cura ad esempio di un coniuge, di un figlio, di un genitore, di un nonno che ha contratto una malattia debilitante e prolungata è uno tsunami non solo per chi ne è colpito, nella stragrande maggioranza magari anziano, ma per tutta la famiglia che deve affrontare, senza la minima preparazione in genere, un percorso assistenziale complicato da stress fisico, emotivo , sociale e molto gravoso per i più dal punto di vista economico”. Perciò, ha detto Delasa, “le marginalità di questi nostri figli e nipoti sono ben presenti alla Federazione di pensionati che è disponibile insieme a Felsa ad un progetto Confederale di proselitismo finalizzato ad avvicinare questi giovani alla Cisl e ad accompagnarli nei loro difficili percorsi lavorativi”.

Fallito l’obiettivo dell’aggregazione delle Federazioni – ha detto – è opportuno trovare uno spazio d’azione confederale per dare attenzione a tutte quelle periferie intergenerazionali (sia giovani che anziani ) con le quali non possiamo barare, dobbiamo farcene carico concretamente nella contrattazione sociale territoriale e con progetti confederali specifici che coinvolgano di volta in volta categorie, associazioni, servizi, pensionati, sportello lavoro, Ial… ecc”.

L’altra metà del mondo CISL chiede attenzione

La FNP, confederale già per il DNA della sua rappresentanza che proviene da una molteplicità di esperienze lavorative, per la numerosità delle sue iscritte e iscritti rappresenta al momento quasi l’altra metà del mondo cisl, nonostante la violenza del virus ci abbia portato via a bg più di 2000 persone, segnandoci con una ferita che non si potrà certo cancellare. Il legame tra la nostra categoria e la confederazione nel tempo è sempre stato forte sicuramente a Bergamo , e la formula “categorie+ confederazione +pensionati +servizi” ha funzionato egregiamente per tanti anni….Ma per il prossimo futuro si delineano da tempo segnali preoccupanti , accelerati da una dis-intermediazione sempre più evidente in ogni campo ( vedi inps, enti istituzionali, Agenzia delle entrate … ) e da una digitalizzazione spinta fortemente anche dalla situazione pandemica. Inoltre abbiamo sempre più competitor sul territorio nei servizi, che arrivano fin nei più lontani paesi delle vallate… E’ un fenomeno espansivo che si è aggiunto negli ultimi anni”.


Versione integrale dell’intervento di Caterina Delasa

“Esploratori di futuro” lo slogan congressuale della Federazione dei pensionati; ”Esserci per cambiare” quello di oggi al congresso Cisl. Due sintesi del tutto complementari: esploratori e protagonisti insieme di un cambiamento che, comunque vada, sarà irreversibile.

Il futuro che ci attende è certamente ricco di opportunità ma anche di grandi incognite a partire dal passaggio verso la transizione verde e tecnologica che almeno nella prima fase potrà avere costi occupazionali e sociali pesanti e comunque da non sottovalutare…

E’ una sfida epocale che possiamo raccogliere insieme, forti di un patrimonio di valori, di relazioni, di competenze, di esperienze costruite nel tempo da diversi nostri iscritti che nella loro vita lavorativa e sindacale hanno vissuto altri cambiamenti non sempre facili e che vogliono continuare ad avere una parte attiva nel cambiamento a fianco di tutti i lavoratori giovani e meno giovani.

E’ il lavoro la priorità anche per noi pensionati perché è solo la ripresa economica, la crescita del PIL che può rendere sostenibile la spesa sociale (che ci riguarda tutti) e ridurre la povertà e le tante diseguaglianze presenti nel nostro tessuto sociale che la pandemia ha solo fatto esplodere con maggior evidenza.

“Esploratori di possibili soluzioni e protagonisti insieme”, pensionate e pensionati, lavoratrici e lavoratori, giovani, adulti, anziani perché le sacche di povertà economica e morale, il disagio , la malattia, la disabilità, la solitudine toccano il vissuto di ciascuno di noi all’improvviso, direttamente o indirettamente. Il prendersi cura ad esempio di un coniuge, di un figlio, di un genitore, di un nonno che ha contratto una malattia debilitante e prolungata è uno tsunami non solo per chi ne è colpito, nella stragrande maggioranza magari anziano, ma per tutta la famiglia che deve affrontare, senza la minima preparazione in genere, un percorso assistenziale complicato da stress fisico, emotivo , sociale e molto gravoso per i più dal punto di vista economico.

Questa condizione che tocca prevalentemente gli anziani con le loro famiglie e che è destinata ad aggravarsi in una società che continua ad invecchiare in un calo graduale ma continuo della natalità , questa prospettiva di default del modello di stato sociale universalistico assume una dimensione ancor più esplosiva e urgente, perché accompagnata dalla precarietà di una generazione giovane, definita già perduta, giovani con diritti approssimativi, salari bassi, contratti a termine…furbate o ricatti …di ogni genere… Una fascia sociale che non condivide il lavoro nella grande o media fabbrica, ma che è polverizzata in micro aziende prevalentemente di servizio e che non frequenta le sedi sindacali; una generazione eterogenea, generalmente anche più istruita della precedente , dispersa in mille rivoli di attività , difficile perciò da organizzare e mobilitare e invisibile per lo più anche ai sindacati .

Come pensionati ci sta a cuore questa generazione cresciuta fragile, in una condizione di continua precarietà, che pare aver già perso il senso dei propri diritti e del posto che gli spetterebbe nella società, che vive il futuro più come una minaccia che come una promessa… Così non è stato per la maggioranza di noi!

Anche le marginalità di questi nostri figli e nipoti sono ben presenti alla Federazione di pensionati che è disponibile insieme a Felsa ad un progetto Confederale di proselitismo finalizzato ad avvicinare questi giovani alla Cisl e ad accompagnarli nei loro difficili percorsi lavorativi.

Fallito l’obiettivo dell’aggregazione delle Federazioni è opportuno trovare uno spazio d’azione confederale per dare attenzione a tutte quelle periferie intergenerazionali(sia giovani che anziani ) con le quali non possiamo barare, dobbiamo farcene carico concretamente nella contrattazione sociale territoriale e con progetti confederali specifici che coinvolgano di volta in volta categorie, associazioni, servizi, pensionati, sportello lavoro, ial…ecc

Ma per fare questo occorre da parte di tutti un forte impulso al proselitismo Cisl perché è da lì che vengono le nostre risorse finanziarie e la forza della nostra rappresentanza. Avere attenzione alla continuità associativa significa sia accompagnare il lavoratore nel passaggio da un lavoro all’ altro mantenendolo nell’organizzazione, sia accompagnarlo nella FNP al momento del pensionamento. Perché il successo della Cisl si misura anche dalle strategie che sappiamo mettere in campo per l’andamento positivo del tesseramento.

La FNP, confederale già per il DNA della sua rappresentanza che proviene da una molteplicità di esperienze lavorative, per la numerosità delle sue iscritte e iscritti rappresenta al momento quasi l’altra metà del mondo cisl, nonostante la violenza del virus ci abbia portato via a bg più di 2000 persone, segnandoci con una ferita che non si potrà certo cancellare. Il legame tra la nostra categoria e la confederazione nel tempo è sempre stato forte sicuramente a Bergamo , e la formula “categorie+ confederazione +pensionati +servizi” ha funzionato egregiamente per tanti anni….Ma per il prossimo futuro si delineano da tempo segnali preoccupanti , accelerati da una dis-intermediazione sempre più evidente in ogni campo ( vedi inps, enti istituzionali, Agenzia delle entrate … ) e da una digitalizzazione spinta fortemente anche dalla situazione pandemica. Inoltre abbiamo sempre più competitor sul territorio nei servizi, che arrivano fin nei più lontani paesi delle vallate… E’ un fenomeno espansivo che si è aggiunto negli ultimi anni.

La “fortuna ” della FNP bergamasca nel tempo è stata determinata dalla capillarità della sua presenza sul territorio con una rete di 42 sedi FNP e più di un centinaio di recapiti che affiancano e potenziano la presenza della Cisl sul territorio provinciale. E’ la logica della prossimità che dobbiamo far convivere con quella che io chiamo “la grande distribuzione” nella sede cittadina e nelle 5/6 sedi Cisl più strutturate, in un progetto sempre più collettivo e condiviso con la Confederazione. Una prossimità necessaria per quella parte ancora consistente di iscritti più anziani, gli over 85, che tuttavia ci permette di raggiungere nei piccoli territori più lontani dalle grandi sedi strutturate anche il 30 % di rappresentanza, mentre nel capoluogo dove abbiamo una splendida sede e poco altro, siamo fermi all’8%. E’ tempo di trovare anche modalità nuove e più consone( ci stiamo lavorando) per coprire al meglio le periferie del nostro territorio che la pandemia ha ancora di più sguarnito di presidi per le numerose chiusure e per l’assottigliarsi del numero di volontari.

La ricchezza della FNP è sempre stata il patrimonio di persone che ogni giorno hanno operato e operano nelle sedi e nei recapiti a sostegno di ogni servizio, delle associazioni, delle categorie degli attivi, ma il ricambio generazionale necessario ha bisogno del contributo di tutti sempre nell’ottica di non disperdere l’esperienza di chi ha lavorato da attivo nella cisl.

I progetti di continuità associativa che più volte sono stati tentati dalla Cisl e nello specifico dalla FNP ai livelli nazionali a poco servono, se il territorio nella sua confederalità non sa raccogliere la sfida. A Bergamo da alcuni anni siamo sulla buona strada ma possiamo trovare nella confederalità ancora ampi spazi di miglioramento se ciascuno fa la sua parte.

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