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Green pass per ritirare la pensione in posta. Limite preoccupante

Ferma restando la nostra netta e assoluta condivisione della scelta vaccinale, riteniamo oltremodo preoccupante la decisione di limitare l’accesso agli uffici postali ai soli possessori di green pass: così facendo si mina il servizio essenziale del ritiro della pensione e si limita la libertà, anche dei vaccinati, a recarsi normalmente e tranquillamente in Posta, senza contare le difficoltà oggettive del personale degli sportelli che dovrà anche sobbarcarsi l’onere dei controlli”.

Così Caterina Delasa, segretaria generale FNP CISL di Bergamo, dopo la diffusione delle faq del governo sulle disposizioni emanate dal nuovo Dpcm che definisce l’elenco delle attività essenziali alle quali si potrà accedere senza il certificato. Nella sua ultima versione, infatti, è saltata la norma che considerava la riscossione della pensione una esigenza essenziale. Quindi, oltre alle poste, anche per banche, finanziarie e uffici pubblici, sarà necessario avere almeno un tampone negativo effettuato 48 ore prima se antigenico o 72 ore se molecolare. Una deroga, quella che avrebbe riguardato i pensionati, che alla fine è saltata.

Se la pensione è un servizio essenziale, deve essere agevolato al massimo il suo ritiro – continua la segretaria dei pensionati CISL –, considerando che buona parte ancora dei pensionati non ha home banking, né vive in città dotate di numerosi sportelli bancomat. Sono ancora tanti gli anziani che si recano alle poste per ritirare il denaro per il quale hanno versato anni di contributi. Sarebbe opportuno almeno prevedere la possibilità di una delega temporanea per far ritirare la pensione  a una persona di fiducia”.

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