Pier Giorgio Paganotto

Subito esauriti i laboratori dei “Migliori anni della nostra vita”

A Bergamo gli anziani over 65 ma sotto i 74 anni, ancora in forma, rappresentano l’11%, 13.351 sui 28.896 anziani della città (il 25% della popolazione). Sono loro, insieme agli anziani fragili (75-84 anni, in città sono 11.018, 9%) ad aver bisogno di servizi nuovi e diversi da quelli offerti agli anziani non autosufficienti (4.527 persone, 4%). E’ con questa prospettiva che è stato presentato sabato 9 ottobre il seminario «I migliori anni della nostra vita», progetto sperimentale che mette al centro socialità, passioni da scoprire e invecchiamento positivo.

Il calendario prevede 5 appuntamenti da qui a dicembre come spiegato dai promotori: Comune di Bergamo, Anteas Bergamo, Cte (Centri per tutte le età), i consorzi Ribes e Sol.Co. Insieme con la volontà di costruire nuovi servizi a misura dell’anziano. 

«È qualcosa di innovativo per noiha affermato Giuseppe Della Chiesa, presidente Anteas Bergamo -. Non più una proposta rigida ma un invito a partecipare in modo attivo. Con il Covid tutto si era fermato, ma vediamo che le persone hanno voglia di partecipare, i corsi sono tutti esauriti». Protagonisti della sperimentazione i 18 Cte della città, con 4.945 iscritti. La bontà dell’iniziativa si evince dalle celeri prenotazioni raccolte per i tre laboratori, tanto da esaurire i posti massimi disponibili in poche ore: 20 per il laboratorio teatro, 29 per il laboratorio paesaggio e ambiente e 21 per il laboratorio arte

Gli anziani, secondo i dati raccolti dalla Cisl Bergamo, rappresentano circa il 25% della popolazione, ma l’indice di vecchiaia è aumentato negli anni: nel 2000 era pari al 21,3%. Gli anziani sempre più spesso si ritrovano a vivere soli (34%), in linea con il trend cittadino dove i nuclei unipersonali rappresentano il 46% delle famiglie residenti nel 2020. Lo studio analizza anche la situazione pensionistica: nel 2020 sono state erogate 35 mila prestazioni pensionistiche per un importo medio di 1.140 euro. 

In termini di prevenzioneha ribadito Ennio Ripamonti, psicosociologo e formatore, docente all’Università Cattolica di Milanoè essenziale sentirsi coinvolti in progetti e attività; ha infatti conseguenze positive non solo sulla salute mentale, ma anche fisica, riducendo i fattori di rischio. Il grande nemico dei prossimi anni sarà la solitudine e l’isolamento sociale“. 

Infine Ripamonti ha rimarcato come esista lo spazio di confronto e di collaborazione intergenerazionale intorno al tema della sostenibilità ambientale e sociale. “Spazio di confronto – precisa Ripamonti – che intercetta i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori molto coinvolti dai temi della sostenibilità e persone over 70, uscite dal mercato del lavoro, che cercano uno stile di vita di tipo sostenibile. Intorno a questo vedo un’alleanza possibile, tutta da costruire, ma le parole che sento dalle due generazioni sono le stesse: la lentezza, la sostenibilità, il cercare un rapporto con la natura più armonioso. Mi sembra che si possa provare a contaminarsi a vicenda“. 

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